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Questa Organizzazione Sindacale pur prendendo atto dell’attuale situazione che sta vivendo il Paese, con inevitabili ripercussioni negative e ritardi in ogni ambito lavorativo, non può tuttavia non sollecitare l’impegno ad affrontare alcune tematiche oggetto di confronto anche in modalità smart working.

Non nasconde che ha apprezzato diverse aperture su alcuni temi che erano rimasti impolverati negli scaffali di chi non aveva alcuna volontà, pur avendone le redini, a far migliorare le condizioni di vivibilità negli Istituti Penitenziari attraverso il riconoscimento di importanti diritti e tutele del Personale di Polizia Penitenziaria, ed è proprio su tali premesse che sarebbe auspicabile avviare un confronto sereno per ottimizzare ulteriori aspetti che potrebbero far sicuramente decollare questa Regione.

Ritiene innanzitutto indispensabile che si possa concludere la contrattazione decentrata del Fesi, sbloccando così in tempi celeri le relative risorse economiche,   sfruttando le piattaforme di comunicazione a distanza. Sotto tale profilo questa Organizzazione Sindacale per ovviare e velocizzare l’erogazione del Fondo sarebbe sin da subito disponibile ad applicare il medesimo accordo dell’anno precedente che, qualora registrasse la volontà anche delle altre OOSS, eviterebbe anche tale fondamentale passaggio.

Nella riunione del 22 febbraio scorso questa O.S. aveva rappresentato quanto stava accadendo in diversi Istituti penitenziari in cui le Autorità Dirigenti hanno dichiarato perento il Congedo Ordinario dell’anno 2017 non fruito. Sotto tale profilo era stato anche rappresentato che la Calabria fino all’emanazione del D.M. del 2017, che ha riconosciuto a distanza di più di tre lustri la grave carenza degli organici di tale Regione, non ha avuto materialmente la possibilità di erogare con regolarità i riposi e men che meno il Congedo Ordinario. Peraltro a distanza di quasi 3 anni quegli stessi organici sono ancora incompleti. Sarebbe assurdo che quelle esigenze di Istituto che hanno reso prima indisponibile il Diritto alla fruizione, oggi , diventassero il grimaldello per farlo anche decadere da quel Diritto ne conosciuto ed ora disconosciuto.

Vuole nuovamente ritornare anche sull’argomento del cosiddetto “doppio turno” che in diverse regioni è diventato uno strumento ordinario di gestione del personale con riflessi positivi anche sul benessere del personale stesso. In deroga a quanto previsto dalla circolare GDAP.12/02/2019, in tali regioni ed anche presso la sede del Dap stesso, viene applicata tramite accordo tra le parti. Vuole ricordare che trovare un accordo su tali turni favorirebbe in particolar modo tutto quel personale che abita a distanze notevoli dall’Istituto in cui presta servizio e che diversamente lo costringono ad utilizzare quotidianamente i mezzi di trasporto personali con dispendio di risorse economiche e con i rischi connessi ai lunghi tragitti. Giova a tal uopo rammentare che questa sfortunata Regione ha un’estensione territoriale di circa 300km e che, anche per ragioni storiche, i collegamenti non sono affatto una risorsa quanto piuttosto un ulteriore peso di cui farsi carico.

Questa O.S. ha più volte chiesto i motivi per i quali non viene convocata la Commissione Arbitrale lasciando pendenti diverse problematiche che rendono inesigibile il diritto ed a tutt’oggi ancora non si hanno notizie.

Così come non si hanno notizie sulla – più volte richiesta - convocazione riguardante la contrattazione decentrata presso il Prap, forse questa è una delle poche Regioni d’Italia a non avere uno strumento che definisce modalità sui criteri di impiego e di gestione del personale.

Si attendono determinazioni e chiarimenti su tutti gli aspetti rappresentati che se opportunamente esaminati e risolti potrebbero fungere da volano ad una attività amministrativa che si sta muovendo nell’indirizzo della definizione delle problematiche

Nell’attesa di un cortese ma sollecito riscontro si porgono distinti saluti.

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