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All’indirizzo di questa Organizzazione Sindacale pervengono lamentele inerenti la modalità estemporanea di chiusura del locale adibito a spaccio agenti nei turni serali e festivi.

Da quanto appreso, pare, che non siano imputabili direttamente al gestore le responsabilità di tali chiusure, quanto piuttosto ad una concomitanza di congiunture che afferiscono l’impiego in altri ambiti del già carente personale ivi di servizio e la circostanza che non venga reso fruibile crea un vulnus a quel benessere a cui invece un Istituto di tali dimensioni dovrebbe tendere, basti pensare che durante i turni serali operano circa 40 unità ed altrettanti sono coloro che vivono giocoforza la condizione di accasermati poiché pendolari.

Una vera e propria comunità che non merita di vivere del solo angusto ed asettico ambiente detentivo ma che necessita di maggiori attenzioni. Ed è impensabile che nel mese di dicembre tale personale venga ulteriormente abbandonato.

Non va sottaciuto peraltro che la realtà di tale locale di ristoro non ha eguali nel territorio calabrese e forse anche di molte altre regioni viciniori, per volume di affari e qualità delle vivande ed i cui convitati non si individuano nei soli, circa 450, operatori dell’Istituto ma anche di altri commensali- Uepe, Prap etc-.

Al fine di poter assicurare un costante servizio è necessario che venga incrementato di almeno due unità.

        Il gestore spaccio potrebbe in tal modo garantire tutti i giorni indistintamente, nei turni serali e nei festivi, una unità che potrebbe essere utilizzata anche all’interno per almeno tre ore e successivamente essere adibita alla conduzione dello spaccio: potrebbe essere impiegata con il turno 16/24, dalle 16°° alle 19°° per esigenze dell’Istituto e successivamente svincolata.

Auspica che ciò venga fatto nell’immediato e successivamente portato all’attenzione di tutte le OOSS che non potranno non aderire atteso che tutte hanno a cuore il benessere della Polizia Penitenziaria.

Diversamente continuerebbe ad essere perpetrata l’ingiustizia di lavoratori di serie A con tutte le comodità e lavoratori di serie B abbandonati all’oblio.

Confida nella sensibilità, peraltro da tutti riconosciuta per tali situazioni, e porge distinti saluti sperando in un concreto e tangibile riscontro.