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Purtroppo ancora una volta presso l’Istituto Penitenziario “ Ugo Caridi” di Catanzaro si è verificato l’ennesimo episodio di violenza che sebbene abbia avuto come attori gli stessi detenuti resosi protagonisti di una rissa violenta, a farne le spese è stata la Polizia Penitenziaria intervenuta tempestivamente per riportare l’Ordine e la sicurezza – con diversi contusi che hanno richiesto cure ospedaliere - e soprattutto ha evitato che degenerasse in qualcosa di ancora più allarmante.

        Questa Organizzazione Sindacale esprime forte preoccupazione per l’accaduto, atteso che la scintilla che ha scatenato la rissa non sia solo figlia del sovraffollamento e delle prevaricazioni – fenomeni tipici - ma abbia altre motivazioni ancora più preoccupanti: ovvero un razzismo nemmeno tanto latente.

        Viene riferito che quanto avvenuto sia legato oltre che al controllo della sezione anche a forme esplicite di razzismo e prova lampante ne siano state le urla a sfondo razzista contro i detenuti di diverse etnia.

        Pur non trattandosi di un fenomeno ante-litteram, forse, è il caso che non venga confinato nell’ambito di una rassicurante dialettica di “quotidiana e difficile convivenza” perché sotto quella patina ci potrebbe essere qualcosa di più inquietante ed in un panorama simile è molto forte il rischio che tale fenomeno possa estendersi e diventare poi ingestibile.

        Appare dunque necessario recidere alla radice manifestazioni allarmanti di superiorità attraverso l’immediato trasferimento dei detenuti resosi artefici di tale forma di intolleranza.

        Peraltro sono gli stessi detenuti che si erano già connotati per forme di violenza o soprusi nei confronti di altri detenuti.

        Nel rigurgito di razzismo, abbastanza palese, che si registra nell’odierna società, l’Amministrazione Penitenziaria, deve distinguersi come punta di diamante nell’arginare il fenomeno.

        Non può che esprimere solidarietà al personale coinvolto ed auspica una risposta concreta e determinata in tempi brevissimi.

        Nell’attesa porge distinti saluti.