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arghillà3Si è da poco conclusa al PRAP di Catanzaro la riunione convocata dal Provveditore regionale (presenti anche il suo Vicario ed il Direttore della CC di Arghillà), sembra su richiesta di alcune OO.SS., per discutere della “situazione” del Reparto di polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Reggio C. – Arghillà, che si connota per avere un organico risicato e preponderante per il sesso femminile quale dotazione ufficiale ed operatori per lo più assegnati in via temporanea nei fatti.

La UILPA Penitenziari, oltre ad aver evidenziato che una discussione seria ed approfondita sugli organici andrebbe estesa a tutte le sedi penitenziarie della regione, ha ribadito come e quanto le problematiche che investono la CC di Arghillà siano il frutto dei reiterati errori e finanche di una certa supponenza dell’Amministrazione.

Da tempi remoti, infatti, la UIL afferma sia in sede centrale (al DAP) sia in sede periferica (al PRAP) che le piante organiche attuali siano mal determinate ed ancora peggio distribuite. Dall’emanazione del decreto ministeriale concernente il nuovo Modello Operativo per le Traduzioni ed i Piantonamenti sostiene che si debba ragionare sull’opportunità di istituire un Nucleo Provinciale o, quantomeno, cittadino anche a Reggio Calabria. Da prima dell’apertura della CC di Arghillà segnala la necessità che vi siano assegnati un Direttore ed un Comandante titolare (quest’ultimo incaricato di recente). Sin dal 24 febbraio 2014 (leggi qui), ed anche prima nel corso di svariati interventi al DAP, sollecita formalmente la stabilizzazione degli operatori.

Di seguito, dunque, la UIL ha invitato l’Amministrazione in senso lato, dopo averlo fatto direttamente con il Capo del DAP dal ultimo nella riunione del 25 u.s., a rideterminare gli organici in funzione del D.L. 92/2014 che ha previsto l’incremento del ruolo degli Agenti e degli Assistenti di 907 unità complessive (a livello nazionale). Solo ridistribuendo quell’incremento ed aumentando le unità previste per la Calabria si potranno determinare le condizioni di legge per consentire il trasferimento (definitivo) degli aventi diritto.

Inoltre la delegazione UIL ha di nuovo rivendicato la revisione dei modelli operativi (c.d. “organizzazione del lavoro”) presso la CC di Arghillà così come nelle altre sedi penitenziarie calabresi e chiesto notizie circa l’ormai fantomatica costruzione della Caserma Agenti.

Si è avvertita forte la sensazione, tuttavia, che la delegazione di Parte Pubblica fosse ben disposta a discutere di questioni che esulano dalla proprie dirette pertinenze (vedi le assegnazioni del DAP) e per nulla propensa a confrontarsi sulle materie che più gli competono (organizzazione del lavoro, assetto Traduzioni e Piantonamenti, etc.).

L’audio del principale degli interventi UIL è disponibile on line sul sito www.uilpapenitenziari.it.

A margine della riunione la UIL ha chiesto notizie circa la riapertura della Casa Circondariale di Crotone: secondo il Provveditore “l’istituto ancora non è pronto” e passeranno ancora diversi mesi (e non solo, n.d.r.).

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