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Si è da poco concluso al PRAP l’esame congiunto fra OO.SS. ed Amministrazione propedeutico alla determinazione delle piante organiche di sede per la Polizia penitenziaria.

La discussione, naturalmente, non poteva in alcun modo incidere sull’organico complessivo previsto per la Calabria dal decreto ministeriale del 22 marzo 2013, così come ripartito per ruoli e per appartenenza di genere.

La delegazione UIL, pertanto, muovendo dal dato non condiviso ed avversato fortemente in ambito nazionale e che riduce ulteriormente la Polizia penitenziaria effettivamente impiegata in prima linea, negli istituti penitenziari, in compiti istituzionali, ha proposto un “riproporzionamento” dell’ipotesi formulata dall’Amministrazione.

In particolare ha richiesto di prevedere almeno cinque donne del ruolo degli Agenti e degli Assistenti in ogni sede penitenziaria e di aumentare poi, con le unità di sesso femminile rimanenti dalla previsione regionale, soprattutto gli istituti in cui si prevedono sezioni per detenute (naturalmente, alla riduzione del numero delle donne in alcuni istituti dovrebbe corrispondere un pari incremento del numero degli uomini e viceversa).

Analogamente ha richiesto di riproporzionare il numero dei Sovrintendenti e degli Ispettori in ragione dell’effettivo numero di donne e di uomini del ruolo inferiore che si prevede debbano coordinare contemperandolo anche – per quanto concerne gli ispettori – con il numero dei Funzionari previsti in ciascun istituto (è di tutta evidenza, esemplificando, che negli istituti in cui è prevista l’assegnazione di un solo Commissario le funzioni di Coordinatore e Vice Coordinatore NTP e di Vice Comandante del Reparto dovranno essere assunte dagli Ispettori).

A tal proposito sono state evidenziate specificatamente alcune abnormità contenute nella proposta dell’Amministrazione, quali, ad esempio la previsione di ben 27 fra Ispettori e Sovrintendenti a Reggio Calabria – Arghillà a fronte di soli 46 Agenti ed Assistenti.

Così come è stato stigmatizzato anche lo sconsiderato numero di Agenti di sesso femminile (27) previsto per la precitata Casa Circondariale di RC – Arghillà (che se confermato, fra le altre storture, impedirà anche l’assegnazione di molti degli Agenti ed Assistenti uomini che aspirano ad esservi trasferiti).

Per converso, la UIL ha poi tacciato come incoerente ed “assurdità premeditata” l’ipotesi il non prevedere alcuna donna in organico presso la Casa di Reclusione di Laureana di Borrello, ove attualmente le donne vengono sistematicamente inviate in servizio di missione.

Nel corso della riunione, inoltre, si è solo accennato agli organici delle sedi extramoenia (PRAP ed UEPE) la cui ripartizione dovrà essere preventivamente definita a livello nazionale. In tale contesto, però, la UIL non ha omesso di far rilevare la mancata previsione di donne presso gli UEPE che potrebbe arrecare anche un vulnus al principio delle pari opportunità.

In conclusione, l’Amministrazione si è riservata di approfondire ulteriormente le questioni segnalate riservandosi di apportare dei correttivi all’originaria distribuzione prospettata.

Le registrazioni audio degli interventi UIL sono disponibili on line (clicca qui)

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