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        Con l’inizio del 2024 sarebbe stato auspicabile poter affermare “Anno nuovo  mensa nuova”  e tuttavia continuano invece a perpetrarsi i soliti, annosi, irrisolti e fastidiosi problemi legati alla qualità del vitto ed all’assenza delle figure che trasformano le materie prime rendendole commestibili e pare che si chiamino  “cuochi”.

Viene riferito che, nella giornata del 1° gennaio, il vitto sembrava quello del 2 novembre, preparato e servito dall’inserviente di turno.

Pur con i dovuti distinguo, poiché alcune figure con la mansione di cuoco tali sono, andrebbe evitato che ad ogni soggetto che frequenta la mensa della Polizia Penitenziaria venga rilasciato l’attestato di cuoco, aiuto cuoco, sous chef, maìtre di sala e così via, poiché in tal modo non si arginerebbe il triste fenomeno che questa OS ha evidenziato innumerevoli volte.

Peraltro, sembra che esista un certo Capitolato d’appalto che regola i rapporti tra l’Amministrazione e la Ditta aggiudicataria, che dovrebbero essere garantiti degli standard di qualità del servizio, che va garantita pure la pulizia e l’igiene dei locali nonché vivande particolari durante alcune festività e addirittura parla anche di sanzioni in caso di inadempienze.

Atteso che la fruizione di adeguate vivande all’interno di tale locale sia un diritto dei lavoratori e che “forse” sia il caso che questo diritto sacrosanto venga rispettato, sarebbe opportuno che si intervenisse in maniera definitiva senza attendere invano che il sistema si auto – corregga.

Ad oggi, parafrasando il romanzo di Erich Maria Lemarque, verrebbe da dire “Niente di nuovo sul fronte occidentale”.

Sebbene questa OS riconosca a codesta Direzione la vicinanza ai lavoratori, su tale materia tuttavia registra invece una sorta di scarsa incisività.

Auspica dunque che il rapporto con la nuova Ditta aggiudicataria dell’appalto venga improntato sin dall’inizio al perseguimento di obiettivi che non possono che essere quelli della qualità del vitto, delle figure idonee alla trasformazione delle materie prime, alla pulizia ed igiene dei locali ed all’inversione del triste leitmotif dei commensali di serie A – pranzo- con quelli più sfortunati ed incolpevoli di serie b – cena-.

Porge distinti saluti nella speranza di un risolutivo riscontro.