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 Le scriventi OOSS attesa la forza dirompente del Covid 19 che non ha consentito di poter avere alcun dialogo o chiarimento in merito alle iniziative intraprese nei confronti del personale , chiedono di poter essere notiziate al riguardo di tutto ciò che codesto Provveditorato sta espletando per garantire adeguate forme di tutela nei confronti degli operatori che incessantemente stanno mettendo al servizio delle Istituzioni la loro professionalità, abnegazione e senso del dovere.

In particolare vorrebbero sapere se:

  • Le operazioni di pre-triage si stiano effettuando in tutti gli Istituti e nei confronti di tutto il personale in servizio e soprattutto se sia il personale infermieristico ad effettuare tali incombenze -su tale aspetto il garante della privacy ha fatto chiarezza attesi i dati sensibili che vi sono contenuti-;
  • Se vi siano state delle intese con le ASP locali per poter effettuare i tamponi – per coloro che risultano a rischio - all’interno delle tensostrutture operative negli Istituti e non negli Ospedali in cui è molto probabile che chi avesse il dubbio di essere contagiato poi di fatto lo diventi nel momento in cui dovesse obbligatoriamente accedervi;
  • Se sono state intraprese iniziative tese ad approvigionarsi sul mercato di dispositivi di protezione individuale, che siano veramente tali, atteso che negli Istituti sono pervenute – con lentezza - mascherine chirurgiche che notoriamente dovrebbero avere la durata di un turno e che invece vengono utilizzate per diversi giorni;
  • I motivi per cui detenuti provenienti da Istituti viciniori a zone considerate ad alto rischio continuino ad arrivare in Calabria;
  • Di impegnarsi per far effettuare il tampone a tutto quel personale che è costretto ad effettuare i piantonamenti negli Ospedali; a tal uopo si vuole ricordare che presso l’Ospedale Pugliese Ciaccio il personale dell’Istituto di Catanzaro sta piantonando un imputato per omicidio stradale – avvenuto nel territorio Reggino - da circa due mesi e che pare dovrà ulteriormente essere piantonato per lungo tempo. Peraltro non si comprende tale dispendio di risorse e se siano state intrapresi contatti con l’Autorità giudiziaria competente in merito alla possibilità che si possa ricorrere a qualche forma alternativa al piantonamento. Il rischio di sovra-esposizione per questo personale è veramente eccessivo.

E’ opportuno che tutto il personale sia a conoscenza delle attività poste in essere da codesto Provveditorato, tese a prevenire o arginare il contagio. La Polizia Penitenziaria c’era, c’è e continuerà ad esserci ma vuole essere veramente tutelata.

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