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Stanno pervenendo numerosissime e insistenti lamentele, da parte di operatori in servizio presso la Casa Circondariale da Lei diretta, scaturenti dai contenuti dell’ordine di servizio indicato in oggetto (non pervenuto a questa O.S.).

Per come riferito, con detta disposizione interna si sarebbero dirottate sugli operatori di servizio nel turno serale nell’osservazione e la vigilanza dei detenuti presso le sezioni detentive una serie di incombenze concernenti la verifica e l’istruttoria delle cc.dd. “domandine” prodotte dai detenuti.

Quanto sopra, ovviamente, andrebbe ad aggiungersi all’immane carico di lavoro che già ricade sui predetti appartenenti al Corpo – come anche dalla S.V. ampiamente riconosciuto in molteplici occasioni – e sembrerebbe non essere consequenziale con le più volte richiamate inadeguatezze degli organici rapportate alla consistenza numerica della popolazione detenuta e al suo spessore delinquenziale.

È del tutto evidente, difatti, che sovraccaricando oltremisura gli operatori in prima linea nella sorveglianza dei detenuti di compiti burocratici e probabilmente anche esorbitanti rispetto alle mansioni esecutive che sono loro affidate ex lege, li si distoglie dall’opera di vigilanza e controllo finalizzata, oltre che alla salvaguardia dell’ordine e della sicurezza del penitenziario, anche alla piena conoscenza detenuto.

Non solo, ma ulteriori incombenti, in questo caso senza dubbio alcuno richiedenti funzioni “di concetto”, sarebbero stati altresì attribuiti agli appartenenti al Corpo che, sempre nel turno serale, disimpegnano il Coordinamento della Sorveglianza Generale e che, come già rappresentato con copiosa corrispondenza, molto spesso appartengono al ruolo degli Agenti e degli Assistenti.

Da considerare, oltretutto, che i turni serali di cui si discute sono gravati anche dall’espletamento di lavoro straordinario illegittimamente programmato (cfr. art.8, c. 4, ANQ del 24 marzo 2004).

A poco sembra peraltro giovare la circostanza che la S.V. avrebbe richiamato, nella disposizione in parola, un presunto carattere di temporaneità che verrebbe a scadere con una futura riorganizzazione da attuarsi in ottemperanza alle direttive dipartimentali di cui alla circolare n. 0206745-2012 del 30 maggio 2012, se è vero com’è vero che la si attende vanamente da oltre 4 anni.

In ragione di quanto sopra, si richiede alla S.V. di voler cortesemente riconsiderare la questione, se del caso anche attivando un confronto con le Organizzazioni Sindacali che, seppur senza natura negoziale, potrebbe contribuire all’individuazione di soluzioni utili a fronteggiare le difficoltà che, si crede di percepire, hanno originato l’emanazione dell’ordine di servizio n. 157 del 03 u.s.

In ogni caso, si richiedono alla S.V. incisivi e urgenti interventi finalizzati a ricondurre a livelli accettabili e “umani”  il carico di lavoro degli operatori impiegati nelle sezioni detentive, spesso in maniera pressoché esclusiva.

Nell’attesa di un cortese riscontro, molti cordiali saluti.

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