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modelloorganizzativo

Sin dal gennaio 2013 (cfr. nota n. 003/13 del 10 gennaio 2013) questa Organizzazione Sindacale, talvolta anche congiuntamente ad altre OO.SS., con nutrita corrispondenza ed approcci verbali richiede alla Direzione della Casa Circondariale di Vibo Valentia di porre fine alle palesi violazioni all’A.N.Q. e relative anche alla costante programmazione di turni di servizio su tre quadranti orari giornalieri, con ricorso a lavoro straordinario, nei confronti degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria in assenza di un qualsivoglia accordo negoziale in tal senso.

Analogamente, da moltissimo tempo la UILPA Penitenziari richiede alla prefata Direzione un confronto propedeutico alla revisione del modello organizzativo, pure in esecuzione di numerose direttive dipartimentali e provveditoriali.

Peraltro, ripetutamente la Direzione della Casa Circondariale di Vibo Valentia si è solennemente (sic!) impegnata a convocare specifiche riunioni sulla materia (cfr., ex plurimis, verbali di riunione del 3 dicembre 2013 e del 24 settembre 2014).

In particolare, nella riunione con le OO.SS. del 24 settembre u.s. il Direttore protempore del penitenziario vibonese si è impegnato “a rivalutare le problematiche del modello organizzativo secondo l’attuale normativa e quindi convocare, possibilmente entro la fine dell’anno le sigle sindacali”.

Tuttavia, la più volte citata Direzione, sebbene ammetta candidamente che le problematiche del modello organizzativo non sono state valutate “secondo l’attuale normativa”, nulla sembra produrre di tangibile per affrancarsi dal baratro di illegittimità formale e sostanziale in cui giace supinamente ed, anzi, pare voler sopperire alle sempre crescenti difficoltà gestionali ed operative con disposizioni estemporanee e sperequative ancora senza alcun confronto di merito con le legittime rappresentanze degli operatori, di cui comunemente non riscontra neanche la corrispondenza (cfr., ex multis, “Impiego nel «Coordinamento della Sorveglianza Generale»”, nota n. 165/14 del 21 ottobre 2014).

Per quanto accennato, si prega la S.V. di voler intervenire presso la Direzione della Casa Circondariale di Vibo Valentia mediante l’esercizio delle prerogative di diretta competenza affinché si affrontino le questioni segnalate attraverso un immediato confronto con le Organizzazioni Sindacali.

In mancanza, non ci si potrebbe esimere dall’intraprendere più incisive iniziative anche adendo organismi di garanzia e/o di tutela giudiziaria.

Nell’attesa, molti cordiali saluti.