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Si è appreso che, presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia, è stato esposto un “Avviso” rivolto agli operatori del Corpo di polizia penitenziaria con il quale si inviterebbero eventuali interessati a formalizzare richiesta per l’assegnazione di un alloggio collettivo di servizio, ex art. 12, comma 3, DPR 314/2006, dietro pagamento di corrispettivo.

Preliminarmente, si osserva che di tale avviso – come ormai malcostume che va via via consolidandosi – non è stata data alcuna notizia alle Organizzazioni Sindacali rappresentative. Motivo per il quale se ne richiede l’urgente trasmissione o, almeno, immediate e circostanziate informazioni riguardo ai suoi contenuti.

Nel merito, fa specie che tale atto intervenga quasi contestualmente alla comunicazione del prospetto di sintesi della ricognizione degli alloggi in questione curata dalla Direzione Generale delle Risorse Materiali, dei Beni e dei Servizi e trasmessa con nota n. 0367188-2014 del 28 u.s. dall’Ufficio del Capo del DAP, Ufficio per le Relazioni Sindacali e dalla quale si evince inconfutabilmente che presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia non sono stati “individuati (decretati)” alloggi collettivi ai sensi del citato art. 12, comma 3, DPR 314/2006, ed assegnabili pertanto a titolo oneroso.

Dalla stessa informativa dipartimentale, peraltro, si evince che il PRAP per la Calabria è fra quelli che hanno riscontrato le richieste della predetta Direzione Generale.

Se i contenuti dell’avviso in parola fossero confermati, non si comprenderebbe allora come possa codesta Direzione immaginare di assegnare a titolo oneroso alloggi collettivi per i quali non è stata emessa la prevista decretazione.

Né sembra possibile invertire l’ordine dei lavori ed individuare attraverso formale decretazione alloggi collettivi di servizio disponibili all’assegnazione a titolo oneroso in relazione a possibili richieste che, per di più – per loro stessa natura – non potrebbero essere costanti, piuttosto che in funzione della sussistenza di idonei presupposti strutturali, ambientali, etc.

Senza contare che apparirebbe paradossale acquisire richieste di assegnazioni di alloggi a titolo oneroso omettendo però di esplicitare l’entità del canone da corrispondere e, soprattutto, i servizi che l’Amministrazione si impegna a garantire. Non è mistero, infatti, che presso le camere di pernottamento della caserma del carcere vibonese le pulizie, l’acqua calda, i riscaldamenti, etc. siano poco meno che un miraggio.

Per quanto accennato, anche con riserva espressa di rappresentare quanto sta avvenendo nell’ambito dell’apposita riunione convocata dal Capo R. del DAP per il giorno 11 p.v., si prega la S.V. di voler fornire cortesi ed urgentissime delucidazioni a riguardo.

Nell’attesa, molti cordiali saluti.