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Si è appreso solo informalmente di strani e, almeno apparentemente, anomali provvedimenti di mobilità sia intra sia extra il PRAP di Catanzaro emessi dalla S.V. nei giorni scorsi nei confronti di operatori del Corpo di polizia penitenziaria.

In particolare, un appartenente al ruolo degli Ispettori è stato rimosso dall’Ufficio Sicurezza e Traduzioni per essere adibito all’Ufficio Detenuti e Trattamento con contestuale revoca di ogni incarico precedentemente conferitogli.

Parallelamente, un altro appartenente al ruolo degli ispettori, di stanza presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia ov’era impiegato quale responsabile dell’Unità Operativa Matricola e già specializzato quale “Matricolista”  ex DM del 9 ottobre 2009 (fino a ieri talmente indispensabile presso l’Ufficio d’assegnazione da non poter mai essere utilizzato per alcun tipo di supporto al servizio a turno d’istituto), è stato invece distaccato “con effetto immediato” presso il PRAP di Catanzaro dove pare sia stato repentinamente adibito all’Ufficio Traduzioni e Piantonamenti.

Tutto ciò senza l’esperimento di particolari procedure, in spregio a qualsiasi regola di trasparenza ed equidistanza, senza neppure fornire alcuna informazione alle Organizzazioni Sindacali rappresentative e, a parere di chi scrive, persino in contrasto con comuni principi di buon andamento amministrativo e di buone prassi.

Nell’evidenziare, pertanto, che il PRAP è ad ogni effetto sede di contrattazione decentrata per il personale che vi presta servizio, si invita e si diffida formalmente la S.V. a fornire con urgenza circostanziate informazioni a riguardo e, in ogni caso, ad esperire immediatamente le procedure dettate dal vigente sistema di relazioni sindacali e, in particolare, dal DPR n. 164/02, dall’ANQ del 24 marzo 2004, dal PIR del 3 novembre 2004.

Nell’attesa di indifferibile riscontro e con riserva espressa di assumere ulteriori e più incisive iniziative in ogni sede competente, molti cordiali saluti.