Su segnalazione della UIL, l'Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali è intervenuta per la seconda volta in pochi giorni presso la Direzione della Casa Circondariale di Vibo Valentia. A finire nel mirino del Garante, questa volta, le comunicazioni all'Autorità di P.S. delle patologie psichiche sofferte dagli appartenenti alla Polizia penitenziaria ai fini della sospensione/revoca del porto d'armi.