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pedine

Rammarica dover nuovamente richiamare l’autorevole e qualificata attenzione della S.V. in ordine a quanto continua impunemente a perpetrarsi presso la Casa Circondariale di Crotone, in evidente lesione di diritti e d’interessi legittimi di operatori ivi in servizio.

Di seguito a precorsa corrispondenza e con riferimento, particolarmente, alla nota dell’Ufficio

dell’Organizzazione, delle Relazioni, del Personale e della Formazione del PRAP di Catanzaro n. 0032704/UORPF/R.S./2013 del 24 settembre 2013, inviata per conoscenza anche alla Direzione della Casa Circondariale di Crotone, non si sono infatti registrati particolari effetti.

In altre parole, i chiarimenti, le precisazioni e le indicazioni fornite dal predetto Ufficio provveditoriale ed avallati anche dai competenti Uffici dell’Amministrazione centrale, per quanto dato sapere a chi scrive, continuano a rimanere disattesi, quasi come se si volesse, in quel di Crotone, affermare ed ostentare una sorta di autonomia dirigenziale sganciata ed indipendente rispetto al livello di coordinamento, indirizzo e controllo dell’articolazione regionale dell’Amministrazione penitenziaria.

Priva di qualsivoglia riscontro, peraltro, è rimasta pure la nota n. 196/13 del 10 ottobre 2013 del Coordinamento Regionale UILPA Penitenziaria per la Calabria, inviata per conoscenza anche alla S.V. e che si allega in copia per facilitarne la consultazione.

Sarebbe peraltro inconcepibile se, anche dopo il pronunciamento del PRAP da Lei diretto, inequivocabilmente favorevole agli operatori del comparto ministeri dipendenti ed alle tesi, per loro conto, sostenute da questo Coordinamento, si fosse costretti a dover adire le diverse magistrature competenti per dirimere una questione in verità pacifica.

Si prega pertanto la S.V. di voler intervenire nuovamente e definitivamente presso la Direzione della Casa Circondariale di Crotone, anche mediante l’esercizio delle prerogative di cui all’art. 16, 1° comma, lettera e), D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, pure in relazione alla probabile violazione dei doveri d’ufficio, al fine di risolvere compiutamente l’oramai incresciosa vicenda.

Nell’attesa, cordiali saluti.