logo banner top calabria

iceberg2            "Quanto accaduto ieri pomeriggio nella Casa di Reclusione di Rossano è di gravità inaudita”.

            Con queste parole commenta a freddo la maxirissa che ha visto contrapporsi detenuti di etnia magrebina ed albanese nel carcere di Rossano, Gennarino De Fazio, Segretario Nazionale della UILPA Penitenziari. 

“In Calabria – prosegue De Fazio – è ormai grave emergenza e quello che è accaduto ieri non deve far pensare alla base dei problemi che caratterizzano la situazione penitenziaria calabrese, ma è solo la punta dell’iceberg. La rissa avrebbe potuto assumere dimensioni e causare conseguenze ancora più gravi e tragiche se lo sparuto contingente della Polizia penitenziaria presente non fosse intervenuto tempestivamente e con straordinaria efficacia operativa. Nella situazione in cui si versa, connotata da deficienze organizzative, organiche, logistiche e finanziarie, è inevitabile che i diuturni sacrifici anche personali e l’impegno della Polizia penitenziaria vengano vanificati a frustrati da episodi come quello di ieri, segnati pure dall’utilizzo di numerose armi da taglio tra cui un coltello di notevoli dimensioni. Mi auguro che adesso non volino gli stracci, ma che si intervenga pragmaticamente per fare chiarezza sull’accaduto senza cercare il classico capro espiatorio fra le maglie deboli del sistema. La politica e la stessa Amministrazione penitenziaria dovrebbero spiegare perché da ormai tre anni si tiene un territorio come la Calabria ancora privo di un provveditore titolare”. 

“Fa molto riflettere, poi, – aggiunge ancora il Segretario Nazionale della UILPA Penitenziari – la circostanza che i vertici dell’Amministrazione penitenziaria abbiano dovuto apprendere solo dalla UILPA Penitenziari della reale entità dell’accaduto. Evidentemente, o i canali comunicativi dell’Amministrazione non funzionano o da qualche parte si è cercato di sminuire la portata degli eventi. Nell’uno e nell’altro caso, trova conferma quanto sostengo da tempo: cioè che al centro l’Amministrazione penitenziaria non abbia l’esatta percezione di quale sia la situazione delle periferie e, soprattutto, di talune periferie”.

“Mi auguro che dopo questo ennesimo episodio, il neoministro Cancellieri voglia finalmente intervenire ed assegnare un Provveditore in pianta stabile a Catanzaro, pure al fine di far decollare il nuovo corso dei circuiti regionali differenziati che in Calabria sono ancora un oggetto misterioso”.

 

 

 

 

Allegati:
Scarica questo file (CominicatoStampadel27-05-13.pdf)Scarica il comunicato33 kB