In data 14 febbraio 2019 presso la Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro si è tenuta una contrattazione decentrata in merito alla rivisitazione dei turni di servizio, anche alla luce delle recenti e diverse circolari emanate dal Capo del Personale che ha inteso limitare alcuni turni , dichiarandone il carattere perentorio per quanto concerneva la loro preclusione.

Nell’ambito della stessa sono stati raggiunti accordi sull’espletamento di alcuni turni di servizio, in particolare il 7/19 ed il 12/24 – cosiddetti doppiturni - ritenendo che gli stessi ben si conciliano con l’ultima circolare emanata avente come titolo “ Orario di lavoro- precisazioni”

Nella predetta circolare vengono elencate tutte le disposizioni in materia di orario di lavoro, in particolare vengono citate le seguenti normative:

(Nello specifico il DPR 170 – sopra citato – all’art. 8 comma 2 prevede espressamente che è consentito l’espletamento dell’orario settimanale a giorni alterni) ;

(Nello specifico il vigente accordo quadro consente deroghe che vengono demandate alla contrattazione decentrata – art. 8 -).

Dal combinato disposto di tale normativa risulta pacifico che la turnazione 7/19 e 12/24 non viene assolutamente preclusa ma viene demandata alla contrattazione decentrata, così come si desumono, dal contenuto della predetta circolare, invece i turni che non possono essere effettuati:

Ritiene altresì pacifico che con il termine “ contrattazione decentrata “ ci si riferisca esclusivamente a quella dell’Istituto e per tale motivo l’intervento del Prap – per come riferito – teso a limitare quanto legittimamente contrattato non può che apparire come una forma di ingerenza rispetto alle prerogative dell’Autorità Dirigente dell’Istituto Penitenziario de quo, che non pare le abbia nemmeno difese.

Comprende anche le motivazioni – già espresse in altra nota emanata dal Prap – che inducono , si ritiene erroneamente, tale sede sovra-ordinata a limitare tale turnazione: ovvero garantire il recupero psico fisico del lavoratore. Ma tale assunto per alcuni lavoratori che risiedono a più di 100km – dunque oltre 200 km andata e ritorno - dalla sede di servizio ed il cui sacrificio quotidiano diventa esorbitante in termini fisici ed economici , non può certo trovare ospitalità .  

Alla luce di tali considerazioni si invita la Signoria vostra a rivedere le disposizioni –verbalmente – emanate e soprattutto a convocare le OOSS rappresentative al fine di poter compiutamente affrontare la materia in maniera tale da dissipare ogni possibile dubbio.

Certo della sua attenzione e sensibilità rispetto alle problematiche del personale di Polizia Penitenziaria, questa Organizzazione Sindacale nell’attesa, le porge distinti saluti.