Nonostante questa OS sia intervenuta ripetutamente nel tempo e  benché si dia atto che nel tempo siano stati posti in essere diversi  interventi  volti a garantire migliori condizioni del personale sotto il profilo delle condizioni microclimatiche nei settori detentivi, le rimostranze pervenute in quest’ultimo periodo - in cui le temperature sono particolarmente fredde – non possono essere disattese soprattutto laddove le stesse corrispondano al vero.
Pare che in alcuni padiglioni detentivi, gli atri sezione ed il box dell’addetto alla vigilanza ed osservazione, siano isolati sotto il profilo dei riscaldamenti , in particolar modo viene riferito che non solo non vengono mai accesi ma addirittura qualora ciò avvenisse potrebbe  pregiudicare il funzionamento del rimanente sistema. 
Ovviamente non può essere accettabile una condizione del genere in cui solo ad alcuni vengono garantite adeguate condizioni microclimatiche a scapito di altri. Mentre nel nuovo padiglione della reclusione non si registrano particolari problemi, nei vecchi padiglioni della “media ed alta sicurezza “ in cui il sistema di isolamento termico lascia il tempo che trova,   è impensabile che una stufetta possa assicurare una sufficiente climatizzazione.
Se la temperatura all’esterno nelle ore serali e notturne si avvicina agli 0° anche in tali settori la temperatura è identica.
Appare opportuno intervenire nell’immediato con ulteriori strumenti che garantiscano sufficienti garanzie sotto il profilo dei riscaldamenti ma è altresì auspicabile che così come avvenuto in tutti i cosiddetti “Uffici” anche all’interno dei locali adattati quali box degli addetti alla vigilanza ed osservazione siano sistemati dei climatizzatori inverter.
Allo stesso modo non si può sottacere che lascia molto a desiderare la situazione afferente la mobilia destinata a tale personale. In particolar modo le sedie sono inadeguate e non rispondono ai criteri previsti dal decreto Legislativo 81 del 2008. Così come lasciano a desiderare le condizioni dei bagni, che definire spartane appare oltremodo eufemistico: le mura sono prive di rivestimenti in ceramica e la pittura cadente per l’umidità ne rappresenta plasticamente l’immagine indecorosa.
Questa OS è sicura che , attesa la notoria sensibilità che la contraddistingue rispetto a tali temi, trovi in tempi brevissimi adeguate soluzioni.
Peraltro è notorio che la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro siano i presupposti sui quali si deve basare ogni organizzazione lavorativa e sia il terreno sul quale questa Organizzazione vuole mantenere un costante confronto.
Nondimeno preoccupa parte della Caserma agenti, in particolar modo il 3°-4° e 5° piano in cui la situazione delle camere deputate ad accogliere il personale che intende fruirne,  ai sensi della normativa vigente, non pare che sia adeguata o  in buone condizioni:
•  infissi che non garantiscono l’isolamento termico se non addirittura permeabili alle acque piovane;
•  mobilia – azzurra -che è oramai datata;
•  la situazione dei box doccia che rasenta l’inciviltà;
•  addirittura alcune camere sono impraticabili;
• l’ascensore non funzionante;
Atteso l’aumento del numero di personale che fruisce di tali camere era  stato sollecitato un impegno a garantire anche delle lavatrici a gettone o qualcosa di simile che potesse garantire un ulteriore servizio …….ma non pare che vi siano stati dei passi in avanti.
Peraltro, a Decreto Ministeriale invariato, è plausibile che già sin dalla prima metà del 2019 ci possano essere ulteriori arrivi di personale che non potrebbero trovare  adeguata ospitalità stante la precaria situazione sopra citata.
Rispetto a tali temi non si potranno accettare risultati parziali e inefficaci ma riscontri concreti che non possono prescindere  da interventi strutturali.
Quello della tutela della salute del lavoratore nel luogo di lavoro, deve diventare l’impegno di civiltà dell’immediato futuro.
Nell’attesa si porgono distinti saluti.