Dopo appena 7 mesi dalla costituzione delle Unità Operative – sulle quali erano state espresse delle riserve - si intravedono le prime crepe.
Infatti è stato riferito a codesta OS che, a causa dei pensionamenti e dei trasferimenti, presso l’Unità Operativa CO+Est+CDT si registra una carenza di circa 22 unità, tanto da determinare un riflesso negativo sui diritti del personale che incolpevolmente vi presta servizio.
Tale anomalia probabilmente si è verificata anche a causa della mancata previsione nella contrattazione decentrata – che andrà rivista in maniera articolata ed approfondita- di un sistema di pesi e contrappesi capaci di garantire, attraverso automatismi, un equilibrio delle risorse.
Appare Lapalissiano che una eccessiva scopertura debba essere immediatamente riequilibrata evitando sofferenze nella programmazione dei turni di servizio e soprattutto mirando a non violare quel concetto di media mensile contenuto nell’Accordo Quadro e nelle contrattazioni ad esso subordinate.
Peraltro si ripercuote sui turni serali, notturni, festivi, sul congedo da fruire, sulla programmazione del servizio e soprattutto sulla mancata rotazione – è impensabile ad esempio che il personale femminile espleti esclusivamente ed in maniera continuativa il servizio di vigilanza armata-.
Nell’immediato sarebbe di fondamentale importanza far ricoprire i turni di vigilanza armata – o comunque di una delle due postazioni- alle altre unità operative, anche in maniera alternata.
Ma ciò dovrà essere effettuato con la dovuta celerità al fine di consentire la programmazione delle festività Natalizie nell’Unità Operativa de quo.
Questa O.S. continua a sostenere che in luogo della vigilanza armata si potrebbe o dovrebbe utilizzare una pattuglia automontata che eviterebbe tanti disagi sul personale, ciò a prescindere comunque dalla cessione di una postazione di vigilanza alle altre U.O.
Porge distinti saluti in attesa di cortese-urgente riscontro.