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Questa Organizzazione Sindacale, nell’alveo già tracciato dalla corrispondenza rivolta alla S.V. sino ad oggi, a onor del vero non sempre riscontrata, intende chiedere - nelle more delle determinazioni della Commissione di Garanzia - , anche con riferimento al tema della mobilità del personale , maggiore chiarezza e trasparenza, a beneficio dei diritti del personale tutto e della bontà dell’azione amministrativa.

Nello specifico si fa riferimento alla mobilità dagli Istituti Penitenziari al Provveditorato Regionale (e viceversa dal Provveditorato agli Istituti) purtroppo, ad oggi, sfugge ad ogni informativa, confronto, o comprensione, in quanto non viene operata secondo criteri predeterminati e quantificabili.

La sequela di defenestrazioni peraltro alcune comunicate il giorno precedente, senza alcuna motivazione, non possono non far sorgere preoccupazioni su quella che oramai rappresenta una gestione anomala del personale  –  e l’aggettivo anomala è solo un  eufemismo – e soprattutto al di fuori di ogni regola.

Pur essendo esercizio abbastanza difficile, attesa la conclamata refrattarietà alle regole sin qui dimostrata, questa OS chiede un confronto sulla materia della mobilità, anche in funzione di quanto previsto dal DM sulle piante organiche provveditoriali che determinerebbero  un verosimile  esubero presso codesto Provveditorato.

Non può sottacere tuttavia che quanto sta accadendo in ordine alla inusitata mobilità presso tutti i settori del Prap sia anche poco razionale.

In particolare ritiene sia oltremodo grave quanto sta accadendo presso il Nucleo Regionale del  NIC dove  negli ultimi mesi, alcuni dei migliori appartenenti a tale settore sono stati  impiegati in altri ambiti, ed in loro sostituzione  sono subentrati altri senza alcuna specifica competenza.

Coerentemente con tale superficiale impostazione , proprio in questi giorni dalla CC di Catanzaro sono state sottratte quattro unità in maniera estemporanea per destinarle all’articolazione Regionale del NIC, senza che alcune di esse avessero mai espletato attività in tale delicato settore.

         Tutto ciò peraltro  in deroga a quanto previsto dall’ultima circolare del Capo del Dap emanata a seguito del Decreto Ministeriale del 28 luglio 2017:

  • l’art 3 comma 7 prevede di avvalersi per periodi temporalmente determinati e per lo svolgimento di specifiche indagini, di personale dei Nuclei Regionali e degli istituti penitenziari che abbia specifiche competenze investigative.

La circostanza che sia Lapalissiano l’assunto, di cui sopra, rende addirittura incredibile che il Comandante Regionale abbia potuto far distaccare personale senza specifica esperienza, a fronte di personale con riconosciuta capacità e senza previo consenso del Capo del Dap.

Ulteriore meraviglia desta anche la evidente difformità dall’art. 4 del DM che cristallizzava, già dal mese di Luglio 2017, l’organizzazione snella ed efficace, già testata……………………………………………………………………………………………………..

L’impressione invero che si coglie nell’ambito dell’articolazione territoriale del NIC è che si stia depotenziando   la struttura, con i notevoli e incomprensibili avvicendamenti, esclusivamente per raggirare le ulteriori circolari in merito alle nuove regole afferenti la composizione di tali Nuclei, sottraendoli alla competenza del Capo del Dap.

Alla luce di quanto sopra, voglia pertanto fornire dettagliate spiegazioni in merito a tali poco edificanti rimozioni e soprattutto convocare con urgenza le OOSS per affrontare in maniera trasparente, equa e coerente alla normativa vigente, la tematica inerente la mobilità del personale di Polizia Penitenziaria.

 Nell’attesa si porgono distinti saluti