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         Preg.ma Provveditore,

in due occasioni di confronto al PRAP di Catanzaro, su altrettante convocazioni delle OO.SS. da parte della S.V., abbiamo avuto il piacere di apprezzare il Suo equilibrio nella gestione delle relazioni, l’apertura al dialogo, la trasparenza, la razionalità delle scelte (anche quando non del tutto condivise) e, ce lo consenta, anche l’eleganza nella trattazione degli affari.

        Tuttavia, al di là delle citate occasioni, la Sua gestione complessiva del Provveditorato regionale di Catanzaro di questi mesi, si connota per atti formali e decisioni che ci paiono in perfetta antinomia con le percezioni anzidette.

         Le decisioni unilaterali in materie negoziali o, comunque, da sottoporre a forme di confronto con le Organizzazioni Sindacali, la mobilità degli operatori infra e per il Provveditorato in violazione delle regole e priva di qualsiasi crisma di trasparenza, equidistanza e terzietà, l’assenza pressoché assoluta di informazioni alle OO.SS su materie d’interesse della Polizia penitenziaria, il mancato riscontro della corrispondenza, persino la messa in mobilità di Dirigenti penitenziari durante la fase di sostanziale cristallizzazione di cui alla direttiva del Capo del DAP n. 0035239 del 31 u.s. e nelle more di definizione del procedimento di conferimento degli incarichi sono solo alcuni degli aspetti e dei punti di caduta, dal nostro punta vista, della Sua azione amministrativa e che non solo non possono trovare la nostra condivisione, ma che con ogni probabilità ci costringeranno a breve – nostro malgrado – ad avviare consequenziali azioni nelle sedi più opportune.

         Peraltro, tutto ciò sta comportando, a nostro parere, riflessi negativi anche sulla spesa in ragione di trattamenti economici di missione e lavoro straordinario, andando per di più a incidere su capitoli di bilancio strettamente funzionali al disimpegno dei compiti istituzionali precipuamente connessi soprattutto alle esigenze di ordine e sicurezza e storicamente sofferenti.

         Difatti, solo per esemplificare sinteticamente, se fino a poco tempo fa la responsabilità del settore Aeroportuale presso l’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme non sembrava incidere oltre il necessario né sulle risorse umane né su quelle strumentali ed economiche, allo stato pare invece gravare anche su autisti, automezzi e costi di missione.

         Analogamente dicasi per il Dirigente penitenziario, già Direttore dell’Ufficio Detenuti e Trattamento del PRAP, cui è stato repentinamente revocato l’incarico con contestuale restituzione alla Casa Circondariale di Catanzaro e il pressoché parallelo dispositivo di trasferta al PRAP per alcuni giorni settimanali di altro dirigente penitenziario dalla Casa Circondariale di Palmi, anche qui, sembrerebbe, con automezzo, autista di Polizia penitenziaria, trattamento economico di missione ed eventuali, quanto del tutto probabili, prestazioni di lavoro straordinario conseguenziali.

         Ma, al di là di tutto ciò e di qualsiasi disquisizione di merito, ciò che non comprendiamo – a meno di volerli ricondurre a strategie di pre-posizionamento o ad altri tipi di falli tattici –  è la necessità e l’urgenza di intervenire rispetto a situazioni consolidate con provvedimenti provvisori e fulminei nel corso di un processo riorganizzativo che interesserà tutte le maggiori responsabilità provveditoriali, ivi compresa quella massima, oltre che degli istituti penitenziari.

         Memori però del garbo istituzionale cui si è fatto cenno in premessa, siamo nuovamente, quanto ostinatamente, a chiederLe circostanziate informazioni a riguardo di tutto ciò prima di arrenderci a iniziative diverse.

         Nell’attesa, distinti saluti.