logo banner top calabria

Ancora una volta si registra un intervento di codesto Provveditorato Regionale – settore UST – volto a compromettere sensibilmente  i legittimi diritti del personale di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro.

Nonostante sia a conoscenza della grave carenza organica di questo Istituto - che a fronte di una forza di 470 uomini ,stabilita con Decreto, attualmente può contare solo su 294 unità , e che quotidianamente chi è adibito al  Reparto deve fornire supporto al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti incidendo negativamente sui diritti del personale di Polizia Penitenziaria - la Signoria Vostra ha,  con diversa corrispondenza, disposto che il personale in servizio presso il Nucleo Traduzioni e piantonamenti del predetto Istituto penitenziario possa fornire supporto all’interno dell’Istituto per garantire il piano ferie , solo dal 15 agosto al 15 settembre.

Pur prescindendo dalla legittimità di tale disposizione – e su cui si ritornerà – non si comprende l’individuazione del periodo  - 15 agosto al 15 settembre - atteso che notoriamente le attività processuali venivano  sospese dal 1° agosto al 15 settembre  e che dal 1° gennaio 2015  è stata introdotta una modifica - non recepita del tutto da parte del CSM – con l’ art. 16 del  d.l. n. 132/2014 convertito in l. 162/2014 che prevede la riduzione da quarantacinque a trenta giorni della sospensione dei termini processuali e dunque dal 1° al 31 agosto.

        Auspica dunque che quanto indicato con corrispondenza  possa trattarsi di un refuso  e dunque un ulteriore pronunciamento in tal senso  potrebbe già conseguire  effetti positivi sulla programmazione di un piano ferie, che attualmente è stato rivisto in pejus – da una prima programmazione di 5 turni di 18 giorni, la Direzione ha dovuto ri-concordare con le OOSS  una programmazione di 6 turni di 14 giorni -.

Appare palese come tale previsione incida negativamente sulle aspettative del personale di Polizia Penitenziaria che si sente defraudato anche della possibilità di poter fruire di adeguate ferie dopo tutti i disagi affrontati, con lo spirito di abnegazione che lo contraddistingue, per tutto il resto dell’anno.

Vuole inoltre sottoporre alla sua attenzione alcune valutazioni in merito alla supposta dipendenza dell’NTP dell’Istituto “Ugo Caridi “ di Catanzaro all’UST del Provveditorato:

con la circolare n.3643/6093 nota Ddap 0094125 del 14-03-2013 è stato introdotto il nuovo modello operativo del servizio delle traduzioni e  dei piantonamenti in cui vengono specificate le innovazioni, le prerogative e le attribuzioni dell’Ufficio Centrale della Sicurezza  e delle Traduzioni e degli Uffici della Sicurezza e delle Traduzioni dei vari Prap.

Nell’ambito della stessa vengono definitivamente chiarite le competenze del Corpo di Polizia Penitenziaria in materia di traduzioni e piantonamenti ma soprattutto viene specificato che:

"Disposizioni altrettanto chiare vengono dettate in ordine alla irrinunciabile dipendenza dei Nuclei Interprovinciali, Provinciali e Cittadini dall'Ufficio Sicurezza e Traduzioni regionale, principio a cui - si confida – sarà data puntuale attuazione, a differenza dei Nuclei Traduzioni locali (di istituto),che costituiscono invece unità operative del Reparto di Polizia penitenziaria.

Viene chiarito, altresì, che i precitati Nuclei Interprovinciali, Provinciali e Cittadini costituiscono veri e propri "servizi" ai sensi dell'articolo 31 del d.p.r.

  1. 82/1999, per cui i relativi responsabili debbono essere considerati, ad ogni

effetto, "Comandanti" di Nucleo, del tutto parificati ai Comandanti di Reparto.”

Sulla base di una non complessa lettura esegetica del testo si può dedurre che  essendo l’NTP di Siano  un Nucleo Locale  non avrebbe alcun altra dipendenza dall’UST oltre a quella inerente le modalità di esecuzione delle traduzioni e dei piantonamenti.

Ma al di là di ogni ulteriore valutazione, l’erronea ingerenza nel piano ferie, ha determinato una contrazione delle libertà di tutti i rimanenti operatori di Polizia Penitenziaria dell’Istituto de quo.

Piuttosto al fine di garantire identici benefici al personale di Polizia Penitenziaria nella Regione valuti , qualora non impiegati , il rientro delle quattro  - e anche delle altre - unità distaccate presso il Nic – peraltro alcune di esse individuate in violazione della Circolare emanata dal Capo del Dap -.

Questa OS lamenta inoltre la mancanza  di  sussidiarietà, difatti il personale di Polizia Penitenziaria  non avverte la sua  vicinanza quanto il suo opposto, sicuramente  sarebbe apprezzata una maggiore sensibilità rispetto alle istanze che vengono avanzate. Sotto tale profilo è sintomatico  quanto accaduto alcuni giorni addietro dove il Provveditore –o chi ne esercita di fatto o di diritto le funzioni-  non abbia concesso un distacco con cambio ad una appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria che percorre, tra andata e ritorno 200 km al giorno per raggiungere il luogo di lavoro e che aveva chiesto il distacco presso una sede comunque distante  dalla propria abitazione ma che avrebbe inciso notevolmente sulle economie familiari potendo espletare servizio in una sede viciniore a quella del coniuge. 

 Mentre in altri Provveditorati  il distacco con cambio diventa uno strumento  ampiamente utilizzato, in questa Regione seppur attualmente vigente poiché previsto dal Protocollo d’Intesa Regionale  viene relegato a strumento che non rientra nei dettami normativi dell’art. 7 del DPR del DPR 254/1999 e delle circolari dipartimentali che in questo caso vengono pedissequamente osservate.

 Per ultimo, atteso che si è avuto moto di prendere visione, sul sito internet istituzionale del Ministero della Giustizia, dell’interpello rivolto ai dirigenti generali penitenziari e riferito alla sede del PRAP della per la Calabria - che sebbene porti l’indicazione di sede vacante dal 1° settembre 2016 in realtà la vacanza è molto più ampia ………...(sic )- auspica  una rapida definizione delle procedure d’interpello e la celere assegnazione di un dirigente generale in pianta stabile presso il PRAP di cui si discute, confidando anche che abbia un orizzonte progettuale ampio fino al punto di consentire almeno una media programmazione tale pure da mettere gli operatori, di tutti i comparti negoziali, di questa articolazione circoscrizionale per troppo tempo quasi “dimenticata” o, quanto meno, non sufficientemente considerata, nella possibilità di avere l’indicazione di una rotta certa, coerente e – appunto – duratura.

Si porgono distinti saluti in attesa di cortese-urgente riscontro.